Vi proponiamo altri 5 articoli che ci sono piaciuti e che secondo noi dovreste leggere. Come al solito vi ricordiamo che non sono articoli scritti da noi, ma ci hanno colpito, interessato, incuriosito, per cui li riproponiamo molto volentieri, senza tante strategie di marketing o sottotesti nascosti.
Semplicemente quando troviamo qualcosa che merita (e che magari avremmo scritto anche noi) ci piace condividerla per farlo arrivare a più gente possibile.
Trovate tutte le puntate della rubrica a questo link.
1- “El Muniria, storia e ritorno di un disco indimenticabile” di Federico Sardo (Esquire)
Ci piace perché: è un intervista molto bella a Emidio Clementi e a Massimo Carozzi in occasione della ristampa in LP, da parte dell’etichetta Love Boat di Andrea Pomini, di “Stanza 218” primo e unico disco del progetto El Muniria, uscito originariamente nell’oramai lontano 2004.
Un video: Santo è il brano con cui si apre il disco ed è già una dichiarazione di intenti, sia nella musica sia nelle parole: “Amico, tutto ciò che separa è santo, è finito il tempo dei sorrisi, non c’è più tempo per un altro bicchiere“.
2- “Michael Stipe Looks Back On R.E.M.’s New Adventures In Hi-Fi 25 Years Later” di Stephen Deusner (Stereogum)
Ci piace perché: “New adventures in wi-fi” è un disco eccezionale, uscito nell’oramai lontano 1996. Michael Stipe parla delle suggestioni e delle idee dietro le canzoni, delle influenze e del modo di scrittura di uno dei dischi più belli e importanti della loro carriera.
Un video: E-bow the letter è stato il primo singolo tratto dall’album, Una canzone perfetta, resa ancora più magistrale da Patti Smith in veste di ospite. Quale migliore occasione per rivedere questa bellissima versione live del 1998?
3- “Raniero Pizza” di Chiara Colli (Zero)
Ci piace perché: Raniero Pizza è una figura indispensabile per la musica dal vivo a Roma. In questa intervista racconta la sua storia, sia come appassionato di musica, sia come organizzatore di concerti fino a diventare il direttore artistico prima del Circolo degli Artisti e poi del Monk, addentrandosi in aneddoti e riflessioni sulla dimensione live della Capitale che partono dagli anni ‘90 fino ad arrivare alla metà degli anni zero.
Un video: un’esibizione di In an autumn made of gold dei Movie Star Junkies live proprio dal Monk. È stato uno uno dei primi concerti al Monk dopo le ultime restrizioni sulla musica live causa pandemia e, come conferma un nostro redattore presente sul luogo, è stata una serata molto divertente.
4- “‘Jane Doe’ Model Appears to Have Just Learned of Converge Album Cover, Singer Responds” di Chad Childers (Loudwire)
Ci piace perché: svela il curioso retroscena dell’iconica copertina del disco “Jane Doe” (2001) dei Converge, creata dallo stesso cantante Jacob Bannon. L’articolo poi si sviluppa con una carrellata dei volti femminili che sono passati alla storia grazie ad artwork di dischi famosi. Sono passati pochi anni ma sembra un’epoca fa, quella in cui una copertina diventava simbolo del disco stesso. Ora, con la smaterializzazione della musica anche l’artwork ha perso di potenza.
Un video: l’accoppiata Concubine / Fault and Fracture non solo apre il disco in questione, ma è stata anche usata come singolo unificato con un video diretto da Zach Merck.
5- “La storia del libro clandestino su cui hanno studiato tutti i jazzisti” (ilPost)
Ci piace perché: racconta la storia del “Real book”, una raccolta clandestina di spartiti jazz pubblicata negli anni Settanta e che, a poco a poco, è diventata nel corso dei decenni un’istituzione, sia nel bene sia nel male. Ha raccolto tutti i più importanti standard jazz, ovvero quei temi musicali famosi che col tempo sono diventati dei classici.
Un video: Autumn Leaves è uno dei più famosi standard jazz, qui in una versione suonata da Chet Baker e Paul Desmond e contenuta nel disco “She Was Too Good to Me” (1974).