Un omaggio e una dedica ad alcune delle etichette indipendenti italiane che non esistono più e ai grandi dischi che hanno pubblicato.

Le etichette indipendenti hanno un’importanza indispensabile nello sviluppo, promozione e crescita di nuovi gruppi e artisti. Nascono con passione e sono spesso portate avanti con coerenza, con visione diy e coraggio. Per una band o un artista uscire su una certa label non è solo un’occasione di successo, ma in passato è stata anche una motivazione di orgoglio e di appartenenza: facendo un esempio banale, essere pubblicati su Wide non è la stessa cosa che farlo per Rough Trade, o SST, o Motown. C’è un mondo di significati dietro ad ogni scelta e c’è chi, avendo tra le mani un cd o un vinile, tra le prime cose che guarda è proprio quello della casa discografica.

Anche in Italia abbiamo avuto (e abbiamo ancora) etichette indipendenti interessanti, che hanno contribuito alla crescita del panorama musicale italiano. Purtroppo tante di queste non esistono più e il rischio che il loro lavoro cada nell’oblio è alto. Oggi, in un mondo dominato dalla musica digitale, vedere il loro logo sul retro di un supporto fisico è raro.

Riteniamo importante citare alcune di queste etichette, ricordando brevemente i fasti e le grandi uscite. Non nascondiamo le difficoltà insorte durante il lavoro di ricerca delle informazioni perché si tratta di record label che sono prive ormai di siti ufficiali o profili social (e, quando ancora esistenti, risultano inattivi da tempo immemore). Ed è anche per questo che abbiamo setacciato siti web oramai chiusi, vecchi post di blog abbandonati, articoli apparsi su riviste e fanzine, così da recuperare qualche informazione in più e creare una piccola raccolta. Queste etichette hanno avuto il loro ruolo nella storia musicale italiana, è giusto che il loro contributo non venga perso.

Bar La Muerte (1999 – 2012)

One man label milanese fondata e condotta da Bruno Dorella (all’epoca in uscita dai Wolfango e poi protagonista nei progetti OvO, Bachi Da Pietra, Ronin).
Grazie ad essa vedono debuttare o crescere artisti come Bugo, Zeus!, Bologna Violenta, R.u.n.i., ?aloS, Allun, Fuzz Orchestra e gli stessi OvO.

Un disco: Fuzz Orchestra – “Comunicato n.2” (2009). Belli, interessanti, pazzi esagerati che fondono musica fuori da schemi concettuali. Tra il politico e il noir-pulp tricolore, le canzoni sono schegge impazzite che ora citano gli Area, ora il jazzcore, ora il noise rock, ora il kraut. Un’interessante combinazione di noise rock, alternative, colonne sonore degli anni ’70, elettronica e campionamenti vari.

Hanno cambiato faccia

CaneBagnato (2006 – 2012)

Altro esempio di piccolissima etichetta fatta in casa, fondata a Milano nel 2006 da Nicola Manfredi e Caterina Pinto con l’obiettivo di far uscire pochi dischi ma buoni e caratterizzati da un’alta qualità del packaging, oltre che della parte musicale. Tra le loro fila: Paolo Saporiti, Christian Alati, Mauve.
Nel 2012 ha fatto uscire l’ultimo disco, una compilation intitolata “i ragazzi contenti mostrano i denti” contenente tra gli altri Dimartino, Calibro 35, Colapesce, poi da allora più nulla.

Un disco: Don Quibòl – “Don Quibòl” (2006). Una sorta di mini supergruppo composto da Paolo Saporiti, Christian Alati e Lucio Sagone. Un progetto unico per un disco unico, che miscela folk sapiente, venature introspettive, ombre serali, accenni psichedelici e sensazioni provenienti dal midwest americano.

Prison

DonnaBavosa (2001 – 2011)

Etichetta trasversale, infatti si è occupata di musica ma anche di fumetto (il nome completo è Donna Bavosa Comics & Records). Non è un caso: è infatti stata fondata da Tuono Pettinato e da Ratigher. Tra le sue uscite discografiche hanno trovato posto nomi che sono diventati di culto nell’ambiente underground, come Laghetto, Inferno, Dead Elephant, X-Mary, Marnero, D.U.N.E., The Infarto Scheisse!, Violent Breakfast.

Portatrice di iniziative all’epoca indispensabili e imprescindibili come l’AntiMtvDay, il vero festival italiano di musica e controcultura.

Un disco: Laghetto – “Sonate in bu minore per 400 scimmiette urlanti” (2003). Dissacrante, autentico, intelligente. Un’esplosiva miscela di hardcore veloce, ispirato e senza limiti, condito da testi che vanno dritto al punto e da visionare in contemporanea all’ascolto. Niente mezze misure.

L’odore dei pomeriggi quando li butti via

Homesleep Music (1999 – 2009)

Nasce a Bologna grazie a Daniele Rumori e Paola Parenti e per 10 anni si afferma come una delle più importanti indie label nostrane, probabilmente la più rilevante di tutti gli anni zero.

Ha pubblicato dischi di Giardini Di Mirò, Yuppie Flu, Amor Fou, Julie’s Haircut, Midwest, El Muniria, Cut, ma anche gli stranieri Fuck, Shout Out Louds, Ian Fays e Califone.

Un disco: Giardini Di Mirò – “The rise and fall of academic drifting” (2001). È un disco con la C maiuscola, la C di capolavoro. Otto lunghe canzoni, vortici di emozioni, scale di sensazioni, musica avvolgente capace di creare una bolla.

Pet life saver

I Dischi De L’Amico Immaginario (2005 – 2008)

Fondata dal produttore Maurizio Borgna e dal musicista Cristiano Lo Mele (chitarrista nei Perturbazione e fratello di Rossano Lo Mele), è stata una meteora veloce ma davvero intensa.

Alcuni nomi? FBYC, Northpole e Zen Circus, My Awesome Mixtape, Farmer Sea,

Un disco: Northpole – “Northpole” (2005). Dalla provincia veneta arriva questo piccolo capolavoro che mescola cantautorato, sonorità indie e melodie pop. Un gruppo che ha raccolto pochissimo, decisamente meno di quanto avrebbe meritato e il loro disco omonimo è qui a testimoniarlo. Li hanno amati in tanti, ci hanno creduto in troppo pochi.

La distanza

RobotRadio (2004 – 2014)

I ragazzi di RobotRadio non si definiscono un’etichetta ma “un gioco a cui partecipano gruppi e persone con cui condividere tempo e idee”. Alcuni nomi? Paper Chase, Hell Demonio, Rosolina Mar, Putiferio.

Non ha chiuso ufficialmente ma è dal 2014 che non pubblica nuove uscite. 

Un disco: Rosolina Mar – “Before and After Dinner” (2006). Prendete un trio composto da due chitarristi e un batterista, aggiungete riff micidiali e mettete il composto in uno shaker in cui miscelare tutte le influenze rock possibili. Un album di testa, completamente strumentale, che riesce a coinvolgere dal primo all’ultimo secondo. Per amor di precisione “Before and After Dinner” è uscito anche per Wallace Records, ma questo non cambia la storia del disco e della stessa RobotRadio.

Amore tossico

T.V.O.R. On Vinyl (1985 – 2011)

“T.V.O.R. Teste Vuote Ossa Rotte” è stata un’importante fanzine punk hardcore lombarda, creata nel 1980 da Stiv Rottame Valli e Marco Maniglia. Nel 1983 viene aperta la Ossa Rotte Tapes per pubblicare musica su cassetta. Si arriva al 1985, anno in cui esce il quinto e ultimo numero della fanza e viene aperta la T.V.O.R. On Vinyl, vera etichetta discografica, sulla quale trovano posto tantissime band della scena punk lombarda e piemontese.

I nomi sono tanti, tra cui possiamo trovare Indigesti, Crash Box, Upset Noise, Negazione, Peggio Punx, Punkreas, Shandon, Atrox e Raw Power.

Un disco: Indigesti – “Osservati dall’inganno” (1985). Il primo disco dell’etichetta è questo incendiario album dei vercellesi Indigesti, pionieri e capofila della scena italiana. Prendono ispirazione dalle band americane per creare qualcosa di nuovo, contemporaneo, italiano, non banale. Fondamentale.

Senso di abitudine

Vox Pop (1989 – 1997)

Nata da un’idea di Giacomo Spazio e fondata a Milano assieme a Carlo Albertoli, Paolo Mauri, Manuel Agnelli (Afterhours) e Mauro Ermanno Giovanardi (Carnival Of Fools, La Crus).

È stata indispensabile per la crescita della musica indipendente in Italia, per rendersene conto basta vedere alcuni dei nomi che ha reso grandi: Afterhours, Ritmo Tribale, Prozac+, Casino Royale, Carnival Of Fools, Mau Mau, (P)itch, Africa Unite, Sottotono, Persiana Jones.

Un disco: Afterhours – “Germi” (1995). Primo disco in italiano dopo i 3 in lingua inglese e ultimo disco prima di passare alla Mescal. “Germi” rimane un disco importantissimo per il panorama alternativo di quegli anni, per la potenza, per le distorsioni, per l’approccio e per una serie di canzoni che ancora oggi rimangono tra le più belle del gruppo. Imperdibile.

Ossigeno