KEXP si autodefinisce una
“comunità internazionale di appassionati di musica e creatori di musica e un’organizzazione non-profit che favorisce la creazione di legami e il rafforzamento di questa comunità, tramite broadcast, video online ed esperienze musicali in persona.”
KEXP, nata come KCMU, è una stazione radio che nasce nel 1972 a Seattle e negli anni è diventato uno dei più influenti e interessanti punti di riferimento per gli amanti della musica, senza mai abbandonare la propria mission originaria. Il progetto, infatti, è rimasto ancorato al proprio scopo primario: valorizzare musica da tutto il mondo, superando i generi, gli stili, le tradizioni e le epoche. Per fare questo, negli anni, il canale radio si è arricchito di nuove tecnologie, aprendo il famoso canale YouTube che conta oltre 16mila esibizioni live, curando playlist a cadenza regolare e pubblicando articoli a tema musicale su diversi argomenti.
Questo mantra della condivisione e della crescita culturale si riflette in tre aspetti:
- KEXP è un’organizzazione senza scopo di lucro. Si appoggia sulle donazioni dei sostenitori (donatori e contributori di varia natura, sia economici che con forme di volontariato e collaborazione), che sono circa 30mila sparsi per il mondo, e sul contributo fattuale di artisti, tecnici, autori e creativi che lavorano quotidianamente per portare avanti il sito e la programmazione;
- è affiliata all’Università di Washington (UW). Nasce negli anni cinquanta come frequenza amatoriale gestita dagli studenti e con una tecnologia di diffusione e trasmissione ridotta a qualche centinaio di metri all’interno del Campus e dei propri alloggi ed edifici;
- i valori che animano questo progetto, che si possono leggere nel dettaglio sul sito ufficiale. Tra questi spiccano la considerazione che la musica abbia il potere di trasformare le vite e connettere le persone oltre ogni confine; il principio di inclusività, diversità ed uguaglianza; la curiosità e l’apertura mentale, che sono due impulsi di crescita e fungono da strumenti di sviluppo della creatività e promotrice di quest’ultima. E, infine, la musica come esperienza collettiva e porto franco per tutti gli amanti della stessa, che possono rifugiarsi nell’ascolto come pratica taumaturgica su più livelli.
La scheda wikipedia (eng, ovviamente) è densa di dettagli sulla genesi della radio e la sua evoluzione, ma possiamo limitarci a sottolineare qualche aspetto rilevante per la storia della musica. O quantomeno il contributo prezioso fornito da KEXP tra la fine degli anni ottanta e la metà dei novanta.

KCMU e il contributo alla diffusione del Seattle Sound
A partire dagli anni ottanta l’allora Music Director Faith Henschel-Ventrello, insieme all’executive director Tom Mara, guida l’emittente radiofonica seguendo un’impostazione che sia, da un lato, fortemente orientata alle band locali e, dall’altro, che queste vengano trasmesse almeno una volta ogni ora. Tra gli speakers radiofonici figurano Jonathan Poneman e Bruce Pavitt, grandi appassionati di musica e fondatori dal 1980 della fanzine Subterranean POP. Nata come fanzine indipendente, si occupa prevalentemente delle piccole etichette indipendenti americane del circuito alternative e underground. Qualche anno più tardi Poneman e Pavitt decideranno, anche grazie all’esperienza maturata in KEXP, di aprire una propria etichetta discografica, con il nome già pronto. SUBterranean POP. Per gli amici SUB POP. E il resto è storia.
Ma le sliding doors non terminano qui. Nella seconda metà degli ottanta, tra i dj residenti, ci sono anche due giovani musicisti. Il primo si chiama Kim Thayil, laureando in filosofia alla UW, che sfrutta le frequenze per promuovere il gruppo in cui suona la chitarra. La promozione andrà talmente bene che Faith Henschel li inserisce in una compilation che inoltra a diverse etichette discografiche. Una di queste, la A&M Records, nel 1989 produce “Louder than Love”, garantendo a Thayill e al suo amico Chris Cornell, la scalata al successo con i Soundgarden. A onor del vero i Soundgarden, da qualche anno, godono già di una certa visibilità grazie alla Sub Pop, ma si tratta comunque di una notorietà con dei limiti di budget e di appartenenza a un circuito locale. La Sub Pop è ancora una label esordiente. La A&M, invece, è una major che proprio nel 1989, passa per 500 milioni di dollari sotto l’ombrello della Polygram.
Il secondo dj è un amico di Kim Thayll e di Buzz Osborne dei Melvins, si chiama Mark Arm, e che passerà alla storia per i suoi lavori con i Mudhoney e i Green River. Anche questi sono gruppi prodotti dalla Sub Pop e che, sin dai primi istanti, rappresenteranno una presenza fissa nelle rotation seattliane.
Nel 1988 un’altra figura centrale nella scena grunge bussa alle porta della KMCU, consegnando una copia del primo singolo dei Nirvana, ossia Love Buzz. È lo stesso Kurt Cobain che, stanco di attendere una prima messa in onda che non arriva, decide di chiamare la radio da un telefono a gettoni di una pompa di servizio, chiedendo che suonassero Love Buzz. Non sappiamo se abbia fatto l’accento svedese in quell’occasione.
Ma la stazione radiofonica non si occupa solo di musica rock nelle sue varie declinazioni. La direttrice, vero e proprio deus ex machina, crede nel mantra della programmazione varia e che abbracciasse diversi stili musicali, compreso il blues, la musica africana e le nuove tendenze black. Tra queste risulta difficile ignorare il rap emergente, a cui viene riservato uno spazio il sabato sera. Il programma “Rap Attack” è il primo a mandare in onda a Seattle artisti come N.W.A., Eazy-E e Ice-T. Rap Attack verso la fine dei ‘90 cambia nome in “Street sounds” e, ancora oggi, è presente nella programmazione di KEXP.
L’intuizione e l’approccio multiculturale dell’emittente rappresenteranno la chiave del successo. Nel 1992 il budget a disposizione ammonta a 180.000 dollari, da impiegare nella selezione dello staff, la scelta dei brani da mandare in onda e la promozione culturale. Neanche dieci anni prima la radio doveva sopravvivere con appena 20.000 dollari.
La partnership con EMP/MoPOP e l’avanzamento tecnologico
Nel 2000, alla conclusione di un decennio turbolento causato da scelte manageriali rischiose e dissidi interni (rilevanti più su un profilo di diritto sindacale e libertà di espressione che prettamente musicale), l’Università di Washington, titolare della licenza sulla radio, crea una partnership con l’Experience Music Project. L’EMP (nome completo Experience Music Project and Science Fiction Museum and Hall of Fame ma che dal 2016 ha cambiato nome in MoPOP, Museum of Pop Culture) di Seattle è un museo non profit finanziato dal fondatore della Microsoft Paul Allen. La sua sede è stata progettata da Frank Gehry, architetto celebre per opere quali il Walt Disney Concert Hall, la casa danzante di Praga e il Guggenheim Museum di Bilbao. La filantropia di Paul Allen, supportata dalla sua società di investimenti Vulcan Inc, ha permesso un ampliamento tecnologico epocale per la stazione radio. Nello stesso anno, infatti, cominciano le trasmissioni in streaming ad alta qualità, che permettono a KEXP di diventare la prima stazione radio al mondo a diffondere online dei brani audio in formato mp3 con una qualità a 128kbps.
Ma la joint venture con il Museo comporta anche dei vantaggi economici: nel 2006 gli introiti generati raggiungono quota 3,3 milioni di dollari, grazie ad alcune brillanti intuizioni. Nel 2001 gli ingegneri della UW creano un sistema con cui copia-incollare i dati (artista, titolo, etichetta, etc) dal disco o brano in rotazione in archivi in tempo reale. Lo streaming web, nella prima metà del duemila, si stava affermando come forza rilevante per gli ascoltatori in tutto il mondo: tra il 2004 e il 2005 la media di ascoltatori in streaming passa infatti da 26mila unità a 50mila, con diffusione planetaria.

Sotto la gestione di Tom Mara, executive director dagli anni ‘80 fino al giugno 2022, KEXP ha raggiunto nel 2020 il volume di entrate annuali di 12.5 milioni $. Un successo costruito quotidianamente e che, già nel 2011, ha garantito una media settimanale di 260 mila ascoltatori, di cui un quarto solo online.
Al successo hanno contribuito e continuano a contribuire i numerosi DJ che animano il palinsesto, alcuni dei quali ormai volti noti e riconoscibili per chi segue “KEXP Live” su YouTube. Tra questi citiamo Kevin Cole, Cheryl Waters, Troy Nelson e John Richards, tutti capaci di mostrare sempre grande empatia ed entusiasmo verso i musicisti in studio.
Il format Live on KEXP at Home
La pandemia del 2020, visti la chiusura dei locali e la riduzione drastica dei concerti, ha indirizzato KEXP verso un adattamento della programmazione alla situazione contingente, incrementando l’offerta di musica dal vivo per gli ascoltatori a distanza. Oltre a un sistema improntato sulla maggiore interazione tra dj, speaker e i messaggi in diretta del pubblico, è raddoppiata la proposta di brani suonati in presa diretta dalle band e artisti dalle proprie abitazioni o studi. Viene così introdotto “Live on KEXP at Home”, un format in cui gli artisti inviano delle performance registrate e successivamente montate in sequenza, mentre gli stessi artisti dialogano in diretta con il dj-guest della trasmissione. Il livello delle esibizioni è, ovviamente, in linea con gli standard qualitativi. La dimensione domestica, a differenza dello studio di Seattle, getta una luce quasi rasserenante sugli artisti e band ospiti e ospitanti. La scelta di esibirsi dal salotto di casa propria fornisce dei dettagli sugli ambienti in cui sono potenzialmente nati alcuni brani che poi ci hanno colpito una volta pubblicati.
Abbiamo scelto due artisti che, negli ultimi anni, si sono distinti per qualità dei lavori, talento e personalità. I black midi sono un trio britannico di rock sperimentale nato nel 2017 a Londra, che ha pubblicato tre lavori in studio che hanno riscosso ottimo successo di pubblico e di critica. In versione live il trio si allarga, fino a comprendere altri musicisti, per dar vita al loro carosello schizoide di punk jazz, prog, experimental rock, math rock e altri vaneggi sonori in salsa free. Little Simz, al secolo Simbiatu Abisola Abiola Ajikawo, è una rapper, cantante e attrice londinese nata nel 1994. Il suo stile, che non può ridursi all’hip hop tout court, ha conquistato tanti appassionati e addetti ai lavori (tra cui il buon Kendrick Lamar, che già nel 2015 la metteva sul podio delle artiste rap contemporanee). Sia Little Simz che black midi sono stati nominati per il Mercury Prize, premio che la prima ha vinto nel 2022.
Kevin Suggs: l’uomo dietro il mix nei live di KEXP
A prescindere da quali siano gli artisti che suonano live per KEXP e da quanto possano piacere o meno, c’è una cosa che contraddistingue positivamente ogni set: il suono.

Registrazione, mix e mastering per le diverse destinazioni finali sono opera di una piccola squadra di tecnici del suono, dove la figura cardine è sicuramente quella di Kevin Suggs.
Ingegnere del suono, produttore e musicista, Suggs approda a KEXP nel 2003, dopo essersi fatto le ossa – nel pieno dell’ epoca grunge – in diversi studi di registrazione di Seattle.
I live di KEXP (“Live on KEXP”) iniziano ad essere pubblicati su YouTube nel 2008, e Suggs è la figura chiave dietro gli aspetti audio. Ogni suono passa attraverso il setting messo in piedi da lui e dalla sua squadra di tecnici.
Oggi KEXP ospita più di 300 set dal vivo ogni anno e Suggs e i suoi ragazzi consentono agli ascoltatori e agli utenti di YouTube di ascoltare perfette registrazioni di gran parte di questi (non tutti i live vengono caricati su YouTube, per accordi di licenza con gli artisti o le etichette, o per altri motivi).
Parlando del suo setting in studio in un’intervista al sito mixonline, Suggs dichiara il “segreto” alla base del suo lavoro:
«Il mio mantra è la semplicità. Non cerco mai di ricreare il sound del disco di una band o altro in particolare. Cerco solo di catturare quello che la band offre.»
Sono rari i video su YouTube di live di KEXP in cui non ci siano commenti entusiastici sulla resa audio.
Nello slideshow che segue trovate qualche esempio:
Molti sottolineano spesso come i brani suonati negli studi di KEXP abbiano una resa sonora decisamente superiore a quella dei dischi in cui tali brani compaiono. Questo è dovuto sicuramente all’abilità della squadra complessiva di KEXP di catturare al meglio le potenzialità espressive di ogni band, ma il motivo principale sta probabilmente nella chiarezza della registrazione e del mix di Suggs e compagni.
Riguardo al mastering, Suggs dichiara (sempre dall’intervista a Mixonline):
«Applichiamo un po’ più di compressione (con un LA-2A) alla traccia che viene trasmessa in onda [per la trasmissione via radio un po’ di compressione è necessaria, uno dei motivi principali è che la compressione aiuta a prevenire la saturazione del segnale, che può verificarsi se il livello supera i limiti di potenza consentiti dalla trasmissione radio. La compressione può ridurre i picchi di volume e mantenere il segnale all’interno dei limiti accettabili ndr] e poi creiamo una traccia grezza (per lo streaming) e non compressa. Quest’ultima è quella che di solito utilizziamo per il mastering, così possiamo iniziare da zero senza alcuna compressione.»
Da queste parole si capisce come Suggs rifugga il concetto di compressione (vi dice niente la loudness war?) e di come abbia chiaro il ruolo fondamentale della dinamica nella godibilità di questi live.
I commenti di entusiasmo che sottolineano la qualità audio dei live di KEXP su YouTube sottendono quindi un concetto che a noi sta particolarmente a cuore: agli ascoltatori piace eccome la musica dinamica!

Cinque live che ci piacciono
Abbiamo selezionato cinque live che ci hanno colpito per l’esibizione e perché sono artisti che ci piacciono. Due live ve li avevamo già proposti in quest’altro articolo (quelli di Riel e Fin del Mundo per l’edizione KEXP Live Argentina). In ogni caso, se volete approfondire questo tipo di concerto in studio, potete cercare nella barra di youtube “full performance (live on kexp)” e il gioco è fatto.
In conclusione KEXP, con merito e senza timore di smentita, rientra nel novero delle migliori radio al mondo, rappresentando un’eccellenza e un modello di riferimento su come dovrebbe essere un’emittente metaradiofonica che pone la musica al centro della propria programmazione.
Dagli esordi come radio del campus universitario, KEXP ha costantemente mantenuto la barra del timone coerente con la sua missione originale. La sua libertà editoriale e la sua apertura mentale sono stati il fiore all’occhiello della gestione negli anni. Potremmo anche dire che KEXP, sotto alcuni aspetti, ha scritto il proprio nome nella storia della musica con operazioni di mecenatismo che hanno contribuito in maniera importante alla visibilità di Nirvana, Soundgarden e lo fa ancora oggi dando spazio ad artisti e band provenienti da tutto il mondo. La trasversalità di gusti, l’approccio propositivo e la cura maniacale per la qualità e la resa sonora dei live sono tre elementi chiave delle fortune di questa meravigliosa oasi di cultura nel deserto di programmazioni poco brillanti.
Si ringrazia Emanuele per il paragrafo su Kevin Suggs.
Un grosso grazie a Dashel, a tutta la redazione di KEXP e a Nataworry per le bellissime foto.