Nel mondo dell’effettistica e, in modo più allargato, nello sconfinato panorama della strumentazione musicale, esistono da tempo quelli che vengono definiti “prodotti boutique”. Si tratta di prodotti che hanno (o almeno dovrebbero avere) le seguenti caratteristiche, che li distinguono dai classici prodotti industriali:
- hanno un suono che vuole essere unico;
- sono realizzati con grande attenzione utilizzando componenti di elevata qualità;
- sono prodotti “esclusivi” in tirature limitate;
- hanno un prezzo maggiore.
Come per tante sfaccettature del mondo musicale, anche il mondo boutique, e in particolare quello dell’effettistica, ha subito un grosso cambiamento nel modo di porsi, di vendersi e di comunicare grazie ai social, spingendo su un tassello importante che si aggiunge alle caratteristiche citate qui sopra: il design. Ci concentreremo soprattutto su questo aspetto, tralasciando sia la parte più tecnica legata all’universo sonoro e di componentistica (che rimane base fondante per questo tipo di prodotti) sia anche l’enorme diatriba tra pedali boutique e pedali industriali. Due aspetti di cui parleremo in un prossimo articolo.
Qui invece parliamo di immagine e comunicazione visiva, una cosa illogica se pensiamo che si tratti di prodotti che in realtà si basano sul suono. Ma che in realtà tanto assurda non è.
Anche in campo musicale l’occhio vuole la sua parte e infatti, negli ultimi anni, la componente visiva dei pedali è diventata essenziale: sono glamour, sono divertenti, sono stilosi, sono artistici. Insomma, sono di design. E anche i produttori hanno capito la duplice importanza nel:
- sviluppare un prodotto esteticamente bello;
- proporre il prodotto nel modo migliore possibile.
Se quindi il product design (quindi il design relativo al pedale, all’effetto) è un punto di forza perché permette di miscelare forma e contenuto con immediatezza, il visual design si riferisce alla progettazione di un’immagine per veicolare non solo il prodotto in sé, ma soprattutto nel trasmettere l’identità del produttore, per amplificarne il brand e per entrare in empatia con chi guarda, coinvolgerlo emotivamente, con l’obiettivo di farlo diventare un possibile compratore.
E adesso arriviamo anche al discorso dei social network, in cui la componente visuale è predominante e dove l’impatto dell’immagine ha un ruolo enorme: qui tutti questi pedali boutique sono belli e sono presentati benissimo.
Abbiamo scelto 5 esempi presi da Instagram, è solo una scelta sicuramente parziale e non esaustiva, in futuro ve ne proporremo sicuramente altri.
Beetronics FX
Link Instagram – Sito ufficiale
Forse l’esempio migliore di come coniugare marketing, sociale ed estetica ci viene fornito da questa piccola società a conduzione familiare di Sherman Oaks (California). “We are a family business founded by a guitar player, a drummer, a journalist, an architect and a dog” dicono per presentarsi.
Design incredibile, non c’è un loro prodotto che sia brutto. I loro pedali vengono utilizzati, tra i tanti, da Tim Commerford (Ratm, Audioslave), Jeff Tweedy (Wilco), Wes Borland (Limp Bizkit), Sean Ono Lennon, Patrick Carney (Black Keys), Eric Melvin (Nofx).
Ground Control Audio
Link Instagram – Sito ufficiale
Ci spostiamo a Montreal, Canada. Pedali minimal ma con una grafica che mischia elementi tradizionali e sci-fi.
Tra i loro utilizzatori: Justin Pearson (Locusts), Chris Simpson (Mineral), Maya Mortman (Future Teens), Reba Meyers (Code Orange), Karl Larsson (Last Days of April).
Intensive Care Audio
Link Instagram – Sito ufficiale
Grafica, nomi, descrizioni, tutto on spot per questo piccolissimo produttore di Hackney, Londra, UK. Leggendo il loro sito sembra di avere davanti una deliziosa prescrizione medico-sonora (“High quality guitar effects pedals for the treatment of Bland Tone Syndrome and Excessive Aural Dryness. Used regularly it can provide effective relief from these, and other music and instrumentation related conditions”).
Stone Deaf FX and Amplification
Link Instagram – Sito ufficiale
Rimaniamo oltremanica ma spostiamoci a Manchester, per un business portato avanti dalla coppia padre-figlio. Grafica anni ‘50/’60, a tratti cartoonosa ma sempre intrigante.
Walrus Audio
Link Instagram – Sito ufficiale
Finiamo questo primo giro a Oklahoma City, Ok, Usa, con una dei produttori più grossi della cinquina, sia per il team allargato sia per l’impressionante lista di nomi di alto livello, tra cui possiamo trovare Nels Cline (Wilco e non solo), Stuart Braithwaite e John Cummings (Mogwai), Scott Shriner (Weezer), “Captain” Kirk Douglas (The Roots), Munaf Rayani (Explosions In The Sky), Danielle e Alana Haim (Haim), Nick Zinner (Yeah Yeah Yeahs), Jon Skibic (Afghan Whigs), James Valentine (Maroon 5), Ted Dwane (Mumford & Sons), Julien Baker, Josh Rand (Stone Sour), Derek Brown e Nicholas Ley (Flaming Lips), Damian Kulash (OK Go), Ragnar Þórhallsson e Brynjar Leifsson (Of Monsters and Men).
a me piacciono molto quelli di Earthquaker Devices (ovviamente non li possiedo per via del prezzo).
Ciao Luca, anche noi apprezziamo EarthQuaker Devices e speriamo di parlare di loro prossimamente, in una seconda puntata di Pedali & Design.